Ho riletto mille volte le tue poesie. Le parole sono incasellate in modo da formare un triangolo, la figura perfetta, sacra e magica a molti sodalizi esoterici. In poche righe hai disegnato l’espressione irrazionale dei sentimenti. L’esplosione di un pathos di inaudita bellezza, che, in crescendo, coinvolge i protagonisti, in modo travolgente, rivelando il loro reciproco amore, senza pretese. Nell'elegia, parimenti, si avverte la fragilità di quel sentimento! Nel tono malinconico delle parole, si anticipa l’epilogo di quell'intimità, che all'apice della tensione, viene interrotta da un alito di vento, parafrasi dell’avverso fato, così la favola finisce! Rimane l’amaro in bocca!
Però questa volta hai avuto coraggio, e hai dichiarato quello che sentivi dentro di te. Le tue parole non erano aride e disidratate di sentimenti, anzi, il sommo, il più nobile, in qualche modo ti aveva fatto visita, ed era entrato nella tua vita! chi altro poteva essere se non l’amore?
Hai composto poche parole, con il cuore pulsante d’amore, con l’anima di un’innamorata.
Hai composto il poema con lo spirito di colei che guarda sognante il cielo stellato, di una moltitudine infinta di luci scintillanti, ed ansima, invocando il nome del Dio che l’ha svegliata.
E’ caratteristica dell’innamorato velare di tristezza e di malinconia i propri pensieri. Sentirsi ingannati dalla natura e rassegnati al crudele destino, quando la passione che incendia la propria anima è travagliata!
Il tuo poema era un sogno, un bellissimo sogno, tu scossa all'improvviso, complice una semplice folata di brezza, hai ritrovato il tuo inferno.
Un Momento magico frantumatosi davanti ai tuoi occhi, ancora percossi dal brivido d’amore e dalla presenza di quelle immagini oniriche di immensa felicità. ( Claudio Lix)
“O natura cortese, son questi i dono tuoi, questi i diletti sono che tu porgi ai mortali. ….Pena tu spargi a larga mano” (G.L) “La quiete dopo la tempesta”.
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