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venerdì 26 dicembre 2014

Tersa era la sera

Tersa era la sera
Dopo la pioggia
Seduto sulla scogliera
Osservavo l’orizzonte
Una distesa di mare nero
Sul quale, come uno specchio,
riflettevano le stelle
e la luna, lontane.
Ed io fissavo quel quadro
Cercandovi un senso
Tutto sembrava ordinato
Bello per chi ama
Emozionante per chi spera
Divino per chi crede.
Tutto quel paesaggio
Acquistava sostanza
Nella mia mente
Una domanda mi sovvenne:
Senza di me a che cosa serviva?
Il mio sguardo interiore
invece spaziava infinito
Perché non c’erano superficie
Dove riflettere.
Nessuno approdo sicuro
Totalmente in balia del niente!
Prigioniero in una vita angosciante!
Ciclica nel suo estenuante ripetersi
Cinica nel darti la morte
Cieca e muta quando cerchi risposte
Perché? Perché? Perché?
Hai dato alla materia
avvilita dalla necessità
Il dono della coscienza?
Un forza immane racchiusa
In un guscio mortificante
Vivere, pensando di volare
Dove? Come? Quando?
Perché? Perché? Perché?
Esistiamo se minacciati continuamente
Da improvvisa morte!
Dalla fame!
Dalla sete!
Dall'ingiustizia del prepotente!
Che senso ha tutto questo?
Non basta la fantasia!
Neanche la speranza!
Neppure la fede!
Alla fine cedono tutte davanti al dubbio!
A vincere sono i nostri limiti naturali
Invalicabili persino dalla mente.

....tersa era la sera dopo la pioggia.
I miei occhi riflettevano l’orizzonte.
Il mio pensiero solitario

Si annullava in quello infinito.

domenica 21 dicembre 2014

E poi....

E poi….
Un pensiero legato al tempo!
Un pensiero che anticipa un istante!
Un istante legato all'istante che segue!
Che cosa postula quell'istante?
Una speranza? Di cosa?
Nessun orizzonte è possibile senza tempo!
Senza orizzonte il tempo non sarebbe!
Eppure il pensiero lo pone!
Che cosa è quel pensiero!
Il tempo pieno di speranza?
O mancanza di senso?
Ho esaurito la gioia!
Ho scaricato l’entusiasmo!
La curiosità mi ha spinto oltre!
Superando i limiti dell’umano!
Non ho trovato quello che cercavo!
Ma sapevo cosa cercare?
Oppure cercavo quello che
ho trovato!
Nessuna speranza ma un nulla infinito!
Fuori e dentro di me!

E poi?

domenica 9 novembre 2014

Pensiero ribelle



Senso senso senso senso senso
Dove trovo il senso a tutto?
La mia ragione è come un tumore
Che cresce nel tessuto
Di un mondo che lo ignora
Che vive che vive
Perché?
Perché ho bisogno di senso?
Non potrei esser una farfalla
Che batte le ali in una vita breve?
Trovando il suo senso
in quello di essere
Bella e in simbiosi con la primavera!
Poi svanire....
Dove è la mia primavera?
Dove sono le mie ali?
Con quali fiori m’intono?
Sopravvivo miseramente
alla primavera!
Attraverso stagioni
Che non hanno bisogno di ali!
Allora mi chiedo
Dove trovo il senso a tutto?

Lix Claudio

sabato 13 settembre 2014

L'eterno ritorno



Il mondo ti scorre davanti
dal niente verso il niente
Niente ti sembra vero
perché cambia ogni istante
Crederesti che il tempo
sia una linea infinita di istanti
E non sbaglieresti
perché il nulla non esiste
Esiste l’essere, eterno,
presente a se stesso.
Esisti tu, essente,
un istante del suo tempo continuo.
Ogni istante è un attimo di eternità
Ha in se il passato e il futuro
Non divide ma unisce l’infinito.
Ogni istante si ripete ciclicamente
Ritornando identico a se stesso
Siamo prigionieri di un elastico,
muto e cieco che si tende e si contrae…
…in eterno.

lunedì 27 gennaio 2014

Gli occhi dell'Innocenza



Freddo che soffi sull’innocenza,
violata dalla prepotenza egoica dell’opulenza.
il tuo viaggio seccherà le lacrime
ma non cancellerà i solchi del dolore.
Soffi su occhi appassiti sul nascere
Su sguardi persi in rassegnati destini.
Non giochi, non voli e non sogni,
ma, sofferenza, fame e sete,
sono i tuoi doni.
A cuccioli caduti dal nido
in un volo di morte,
insicuri, impauriti e smarriti,
incapaci di amare,
la loro mente scorre
su rotaie inchiodate,
emulando il peccato dei padri.
Freddo che trasporti il loro lamento,
Penetra nel cuore di pietra,
frantuma il cinico egoismo
dei signori della guerra.

mercoledì 15 gennaio 2014

Ali spezzate





Sofferente e solitaria fuggi dagli allegri cori,
dai divertimenti che giovani vite attrae!
Tu, non miri, non canti, i lieti eventi,
il tuo spirito umiliato, dolente emigra!

Tu, maschera pietrificata in piaghe sanguinanti,
pellegrina in luoghi aberrati dalla speranza,
reclusa in algidi lidi, inclini al cordoglio,
rimembri ancora la tua perduta innocenza?

Triste fato, il tuo! che rimane cocente all'anima,
Tu, tradita da infedeltà e cieca violenza!
da sorte iniqua e favola spezzata sul nascere,
empia ti ponesti ad espiare colpe non tue!

Inverti, infine, il delirio che la tristezza sfama,
Un cuor gentile palpita ancora in te!
La sepolcrale pelle non vela la grazia tua,
che io, mestamente, in religioso incanto, ammiro!

La primavera, ricordo acerbo, ritorni a vivere!
con i suoi rumori, destandoti dall'inverno apatico,
scruta il cuor tuo, cerca l'amore!
che libera l'anima tua dal brutale destino.

Vivi il tuo tempo e assapora il gusto dell’eterno.
L’esser tuo, infine ritrovi la speranza rubata.
Ascolta il chiasso di quest’esistenza ancora viva.
Affinché si risveglia in te l’amore e la vita!

(Dedicata alla mia principessa)