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mercoledì 13 novembre 2013

Quello che sono...



Difficile mestiere il mio, non trasformo la grezza materia  in oggetti preziosi o d’uso comune, non arricchisco nessuno e, tanto meno, non avvantaggio le mie finanze. Il prodotto del mio lavoro è impalpabile come l’aria e, come l’aria, necessario a mantenere un equilibrio stabile, una condizione senza la quale crollerebbe l’intero castello dei valori che tengono in piedi un sistema.
Mi muovo silente attorno a te, e per te, umile nella sua fiera ed orgogliosa missione, deciso nei suoi passi pesanti, ed, a volte, anche deriso per la sua goffaggine. La paura mi accompagna come l’ombra, ed il coraggio mi guida come un segugio. Non sento più il senso del tempo. Ho perso la memoria del primo giorno.  Sono e basta.
Le attività umane, in tutte le loro variegate sfumature, si sviluppano parallelamente alla mia esistenza, che diventa speranza per i disperati e sicurezza per i pavidi.
Il concetto di pace, in me, non è una idea astratta, non è un aspirazione multicolore da sbandierare come una moda,  è la mia sostanza, un modo di realizzare la mia esistenza, un aspetto forte della mia personalità. Compagna di viaggio perennemente fusa al mio spirito, per la quale ho dato anche la vita.
Opero con determinazione in campi minati, creati dalla scelleratezza umana, e divento la cura per le ansie, la paura, l’isolamento sociale e la perdita di libertà,  mantenendo con estrema difficoltà e compassione, un dignitoso controllo dei sentimenti. Un punto fermo in situazioni estremamente instabili.
Quello che sono, è la realizzazione di un sogno di un bambino, già predestinato, per inclinazione affettiva e per sensibilità, a porsi sempre in fondo alla fila, al margine, come un muro di contenimento.  

2 commenti:

  1. Quello che sono, è la realizzazione di un sogno di un bambino, già predestinato, per inclinazione affettiva e per sensibilità, a porsi sempre in fondo alla fila, al margine, come un muro di contenimento.


    Bellissima ,ma ...tanta tristezza perche'? vorrei poter dire quel che sento o meglio quello che mi hai trasmesso in questo tuo scritto ,mi limito e ti chiedo solo perche'? Perdona se ti seguo sempre .

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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